“Siamo un paese di agricoltori e vogliamo rimanere un paese di agricoltori”: l’orgoglio identitario espresso da Anna Maria De Luca, sommelier AIS novolese, ieri ha accolto gli ospiti della tavola rotonda dedicata al Moscato di Novoli. Un vitigno che appartiene alla storia del paese, storicamente un grande centro di viticoltura, come testimoniano alcuni documenti notarili del 1575, che attestano la partenza di grandi navi dalle vicine località marine, contenenti vino che da Novoli veniva spedito in diverse località. Agli inizi del ‘900, poi, con la diffusione della rete ferroviaria sono sorti una serie di stabilimenti anche a Novoli.
Il Moscato è intimamente legato alla Fòcara: veniva infatti considerato il vino del cuore e dell’accoglienza, perché un tempo veniva servito dalle famiglie novolesi insieme alle paste secche ai pellegrini che arrivavano a piedi per la festa di Sant’Antonio nelle rigide giornate invernali. E veniva anche servito nelle osterie del paese, per ritemprare commercianti e avventori, insieme ai turcinieddhi alla brace: un abbinamento insolito ma efficace, con la dolcezza del vitigno che aiutava a smorzare la “durezza” della brace.
Un vitigno, dunque, che appartiene alla storia di Novoli ma che di fatto sta pian piano scomparendo e che dunque avrebbe bisogno del sostegno delle istituzioni e della politica affinché anche i più giovani possano affezionarsi all’idea di rimanere e di fare di questo vitigno un elemento di rinascita. Non solo in chiave produttiva, ma anche enoturistica: i turisti del vino, infatti, sono alla ricerca di queste piccole grandi storie che suscitano stupore e incanto.
Una serata ricca di spunti – grazie agli interventi di Arrigo Guerrieri, agronomo e produttore moscato di Novoli; Enzo Scivetti, assaggiatore internazionale ed educatore vini, Fabrizio Miccoli sommelier, degustatore e docente AIS e la produttrice Alessandra Quarta in rappresentanza del Movimento Turismo del Vino – e ricca di belle emozioni, coronate nella consegna di una targa agli unici due produttori di Moscato di Novoli, che hanno combattuto perché il moscato non morisse, Pietro Guerrieri e Pasqualino Guerrieri:
“Grazie per la cura e la tenacia”
firmato il Moscato di Novoli 😊